Un ‘naso’ tecnologico ossia un sensore elettronico per evitare che il vino sappia di tappo. Questo è in lavorazione nel progetto europeo coordinato dall’Università di Tor Vergata.
“Il cosiddetto problema del vino che ‘sa di tappo’ – ha spiegato Francesca Dini, del dipartimento di Chimica di Tor Vergata – è dovuto alla contaminazione del sughero da parte di un particolare tipo di muffa. Questi microrganismi rilasciano infatti una sostanza chimica cha entrando in contatto con il vino ne modifica le caratteristiche dandogli un sapore sgradevole (…) stiamo cercando di realizzare un dispositivo capace di verificare pochi istanti prima dell’imbottigliamento che il tappo di sughero non sia contaminato”.
Quando si parla di “vino che sa di tappo“, è necessario distinguere il sentore, generalmente poco marcato e che svanisce dopo un breve arieggiamento del vino, causato da una non perfetta lavorazione del sughero, da quello ben percepibile e più grave causato da funghi o da batteri che, attaccando le molecole del sughero, originano le sostanze che causano il difetto del vino.